A San Martino in Rio sta per aprirsi, a quanto pare, una stagione di “cantieri scolastici”:
Tolte le scuole medie (che forse però resteranno senza palestra), pare che nei prossimi mesi (e forse anni) tutti i plessi saranno interessati da cantieri.
Chiariamolo subito: tutto ciò che concorre al bene della comunità sammartinese, anche in termini di strutture e miglioramento degli edifici comunali e dei servizi, trova la nostra condivisione.
Ma non è questo il punto.
Saranno cantieri e lavori che metteranno la parola “fine” alla questione strutture scolastiche? Purtroppo no, quanto meno non per tutto ed è questo il problema.
Con questi cantieri, infatti, andremo:
- ampliare una scuola materna (via ferioli) per liberare la sede della materna di via Manicardi;
- realizzare la casa della salute nel cortile di via rivone;
- rifare la mensa scolastica di via Manicardi (demolendo la sala Arcobaleno)
Ma in tutto ciò, c’è un grande assente:
scomparsa dai radar, infatti, la famosa nuova scuola elementare, solo sulla base della quale si giustificano tutti i cantieri (liberazione di Via Rivone, spostamento materna in Via Ferioli e ampliamento Via Manicardi). Con buona pace delle promesse, proclami e annunci in pompa magna.
Altro grande assente?
La programmazione seria e condivisa dello sviluppo del paese. Loro (la sola giunta) hanno infatti deciso, in solitudine, senza passaggi in assemblee pubbliche o atti di pianificazione del territorio in consiglio comunale, quale è e come sarà lo sviluppo dei servizi e delle infrastrutture pubbliche del paese.
Senza un confronto, senza scambio di idee, senza dibattito… verrebbe da dire senza democrazia! Ma tant’è.
A cosa servono la programmazione e la pianificazione condivise?
A rafforzare il senso di comunità, a fare emergere idee e osservazioni costruttive, ad ampliare il bagaglio di fattori per prendere decisioni, a promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte del proprio comune e territorio, al quale, volenti o nolenti, versiamo i nostri tributi.
Ma state sereni: fisseranno una riunione per presentare i progetti (che è cosa ben diversa da raccogliere le idee prima di fare i progetti) e a fine lavori, tra due anni (guarda caso giusto in tempo per le prossime elezioni), taglieranno i nastri tricolori.