Per un San Martino migliore

Scuole ed educazione civica

San Martino in Rio – Se ne parla tanto, ce n’è tanto bisogno, è giusto fare qualcosa; noi stessi avevamo proposto di muoverci in tal senso in campagna elettorale. Così l’idea di istituire un Consiglio Comunale dei Ragazzi (anticipata prima nel DUP dello scorso anno, poi presentata in Consiglio Comunale martedì scorso) subito ci ha allettato.

Purtroppo, però, ci siamo dovuti “arenare” sul regolamento che disciplina questa nuova “Istituzione” (vedi sotto), ricevuto una settimana prima del Consiglio Comunale e sul quale abbiamo iniziato a porci domande e riflessioni.

Eccone alcune:

  • Come limitare il rischio di alimentare la conflittualità anziché limitarla? o come evitare il rischio che prevalga chi è più portato a emergere caratterialmente?
  • Quale spazio di collaborazione è previsto con l’istituto scolastico? quale con le famiglie?
  • Chi sceglie il “facilitatore” che avrà il delicatissimo compito di guidare i ragazzi nel percorso decisionale?
  • Qual è il budget messo a disposizione del progetto?
  • Soprattutto, di cosa si occuperà questo nuovo consiglio dei ragazzi, viste le differenti età che lo compongono (dai 9 anni ai 14 anni)?

Leggiamo di “Programma elettorale”, “lista di candidati”, “aventi diritto”, “firme per costituzione delle liste” (formalmente non applicabili per questa fascia di età), “operazioni di scrutinio”, “proclamazione degli eletti”, “mozioni”, “deliberazioni”… Siamo sicuri che siano strumenti pienamente comprensibili ai bambini delle scuole elementari?

Insomma: tante le perplessità, i dubbi legittimi, le cose da chiarire e meglio specificare, tra cui anche, crediamo, la necessità di un organo che vigili sul buon andamento e comportamento dei ragazzi per evitare prevaricazioni. A queste e altre domande non ci viene fornita quasi nessuna risposta.

Che fare allora? Chiediamo, come a volte è stato chiesto a noi e noi abbiamo aderito, di valutare meglio questa proposta: di istituire una commissione ad hoc che possa vagliare i punti critici evidenti, con la partecipazione di esperti, pedagogisti e figure idonee, e, solo dopo aver affrontato e districato i nodi, tornare in Consiglio per l’approvazione e il lancio del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

Ci viene risposto NO: intanto partiamo con il progetto, poi tra un anno vediamo come va e aggiusteremo il tiro modificando le regole. Della serie: partiamo con il gioco, poi dopo il primo tempo modifichiamo le regole.

Ma non funziona così: primo perché si da avvio ad un progetto non chiaro che va ad influire su soggetti fragili, cioè bambini e ragazzi; secondo perché siamo ad agosto, con le scuole chiuse e non c’è nessuna fretta o urgenza di iniziare l’iter burocratico. Siamo allora sicuri che fosse una sana proposta di educazione civica o più una voglia dell’Assessore proponente?

In altre parole, siamo alle solite. Una Giunta che ambisce a far dibattere i nostri figli sul cosmopolitismo (intento dichiarato nel regolamento proposto e approvato dalla sola maggioranza), salvo poi di rivelarsi per quel che è: gente chiusa in un bunker ideologico fuori dal tempo. Prigionieri dell’ansia di dare sfoggio di potere che intristisce e basta. Bell’esempio!!!

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