San Martino in Rio – Consiglio comunale caratterizzato dalla protesta dei consiglieri di Alleanza Civica che disertano la riunione in segno di dissenso verso l’ennesima convocazione in videoconferenza, quando l’emergenza Covid non è più tale e, soprattutto, quando Sindaco e giunta partecipano ad eventi e manifestazioni in presenza.
Non partecipando al dibattito, non commenteremo ulteriormente, come da consuetudine.
Non può passare però inosservata una dichiarazione del consigliere di maggioranza, dott. Avantaggiato, che risponde alla proposta di dotare S. Martino in Rio di una Casa della Salute:
“Prima di mettere fuori una casa della salute, leggete. Le case della salute in Emilia Romagna vengono fatte su base di 40.000 abitanti, dai 30 ai 40.000. Fabio, con 30-40.000 abitanti possiamo avere la fortuna che facciano nella Rocca la casa della salute, ma siccome sai che 40.000 abitanti… può darsi anche che la facciano a Rio Saliceto. Era questo quello che tentavo di spiegarti. Poi te ne dico un’altra. Siccome sai sempre quanto io sia di sinistra, ho parlato con diversi esponenti molto vicini al Ministro Speranza, quindi non a Bonaccini, ma a Speranza, che dicono: superiamo le case della salute perché sono su 40.000 abitanti e parliamo di medicina di prossimità, che è un’altra cosa. Però su questo, visto che alla fine anche il tuo gruppo che pensavo avesse un minimo di onestà, onestà chiedo io… cioè le case della salute sono fatte su ambiti di 20-40.000 abitanti, okay? Questo significa che San Martino con 8000 abitanti può avere la fortuna di averla dentro alla Rocca, ma può avere la sfortuna di averla a 12 km. di distanza.
Su questo ti dicevo che è chiaro che se siamo sfortunati e l’abbiamo a 12 km. di distanza, poi arriveranno con i forconi! Speravo che non fosse così strumentalizzato quale è stato, perché sulle case della salute, ti sto dicendo, già chi è un po’ più a sinistra, cioè che è più vicino alle persone, non parla più di case della salute proprio per queste dimensioni. Pensate una casa della salute che ti capita la sfortuna che sia a 10 km. di distanza. Questo è. Per questo adesso si parla di medicina di prossimità, proprio per stare vicino agli ultimi, ai quali io personalmente per la mia storia sono sempre e continuerò sempre a essere vicino, presente ed accetterò qualunque proposta tu faccia in cui siamo vicini alle persone, alla gente. Di questo io ho fatto una scelta di vita professionale, quella di essere a fianco degli ultimi e su questo non voglio essere frainteso, cioè quello che ti dicevo è che quando leggete le cose, leggetele bene. Le case della salute non sono programmate per 8000 abitanti, ma per ambiti che vanno dai minimo 15.000 ai 40.000 abitanti“.