San Martino in Rio – Ci sono molteplici modi per definire il lavoro di chi fa opposizione: c’è chi ci taccia di ostruzionismo, chi come dei pedanti polemici a prescindere, chi perfino la causa di tutti i ritardi di realizzazione dei progetti che l’Amministrazione presenta qua e là. Quasi fossimo un inutile intoppo della macchina comunale.
Abbiamo già dedicato un post a questo argomento, ma oggi ci troviamo a denunciare una situazione che va al di là delle battaglie politiche e delle divergenze di opinione e che, dal punto di vista istituzionale, lascerà una profonda ferita nelle istituzioni sammartinesi.
Ieri sera in consiglio comunale si è discusso di uno dei più importanti atti che il Comune deve affrontare: il bilancio di previsione 2018 ed il Documento Unico di Programmazione 2018 (DUP). Per i meno esperti, si tratta delle linee guida su cui si muoverà l’Amministrazione per il futuro del paese e di come verranno spesi i soldi dei sammartinesi: infrastrutture, ambiente, servizi, ecc… Ovviamente, è lecito pensare che l’Opposizione dovrebbe dare il proprio contributo con la presenza dei propri consiglieri, proponendo integrazioni ed emendamenti, formulazione di riflessioni ed osservazioni.
Purtroppo, quelli che si definiscono partito “democratico” e che hanno tesserini “anti-qua” e “anti-là” hanno preferito lo sgarbo istituzionale, non rendendo possibile la partecipazione sia del capogruppo Villa che della consigliera Catellani, salvo poi citarli a sproposito nei loro interventi in aula.
Di seguito riportiamo stralci dell’intervento del consigliere Caffagni sull’argomento:
Non posso esimermi, dicevo, dallo spiegare a chi è qui presente e a chi ci segue da casa perché stasera sono da solo in consiglio comunale. Ad inizio gennaio, cara Giunta, vi abbiamo segnalato che, causa impegni di lavoro, la nostra consigliera Maura Catellani si sarebbe dovuta trasferire in Alto Adige fino al prossimo mese di maggio. Chiedevamo, perciò, di valutare la possibilità di fissare i Consigli Comunali nelle serate di venerdì o nella mattinata di sabato. Ci avete detto che avreste valuto la nostra richiesta.
A febbraio però nulla di fatto: il probabile consiglio di bilancio viene fissato per giovedì 27 febbraio. Ma ci dite che state valutando la richiesta per le prossime sedute. Il governo proroga il termine per il bilancio e così salta il consiglio di febbraio già fissato; ebbene già il 14 febbraio inviamo una lettera ad opposizioni unite in cui chiediamo espressamente di fissare il consiglio comunale di marzo al venerdì sera o al sabato mattina. In data 8 marzo segnaliamo che, sempre per motivi lavorativi, anche il nostro capogruppo Luca Villa si dovrà assentare da San Martino per quindici giorni; di conseguenza rinnoviamo la richiesta già espressa in precedenza.
Valutando due aspetti:
- Primo, si discute il bilancio, uno degli atti più importanti della gestione amministrativa di un Comune, ed è quindi giusto che anche l’Opposizione sia messa nelle possibilità di svolgere al meglio il proprio compito.
- Secondo, essendoci stata la proroga del consiglio di bilancio ci aspettavamo che ciò non avrebbe fatto altro che agevolare la possibilità di assecondare la nostra istanza senza particolare fatica.
Invece, incredibile ma vero, nulla di fatto e stasera siamo qui, di giovedì sera e senza due consiglieri comunali di opposizione su quattro. Si badi che non sono a pallavolo o a fare un viaggio, Luca Villa e Maura Catellani sono via per lavoro.
Siamo stati fortemente tentati di non presentarci questa sera; di lasciare a voi l’onere di votarvi da soli, gonfiati di orgoglio e compiaciuti il vostro bilancio. Ma il senso di rispetto per l’istituzione Comune a cui apparteniamo ha prevalso.
Con il nostro voto contrario, oltre agli aspetti tecnici, sottolineiamo con forza la bocciatura in toto anche del vostro stile, incline a fuggire al confronto, poco collaborativo, autoreferenziato, non democratico, prepotente nei contenuti ed in sintesi deludente oggi, come all’inizio di questo mandato.
Se non in altro, almeno in questo siete coerenti.
Ps: sia chiaro che stasera ritiriamo la richiesta di convocare il consiglio in date condivise. A pregare, cari signori, andiamo in Chiesa e non certamente in Rocca.