Per un San Martino migliore

A proposito di impianto Forsu

San martino in Rio – In Consiglio Comunale, si è tornato a parlare dell’impianto di trattamento FORSU (rifiuti organici) progettato da Iren e localizzato a Gavassa, appena dopo Prato.

Dopo il rinvio dallo scorso Consiglio Comunale del 28 novembre, è stata approvata all’unanimità la mozione (ordine del giorno) relativa all’impianto, proposta da tutti i gruppi consiliari di San Martino in Rio (Alleanza Civica, Progetto San Martino e Uniti per San Martino).

Cosa dice la mozione approvata? Anzitutto il testo dell’ordine del giorno riporta le preoccupazioni relative a tale impianto, prima fra tutte quella relativa alla tutela e garanzia della salute. Ulteriori preoccupazioni vengono espresse, anche mediante il richiamo alle osservazioni presentate in Regione dal Comune, in ordine alla tutela dell’ambiente, dell’inquinamento atmosferico, della qualità dell’aria, dei prodotti d’eccellenza del territorio come il Parmigiano-Reggiano, del traffico e della viabilità. Preoccupazioni che dovranno trovare adeguate risposte e riscontri nel procedimento regionale in corso.

In relazione a tali aspetti un primo impegno assunto è stato di garantire, prima dell’eventuale costruzione dell’impianto, la tutela della salute con relazioni medico-specialistiche.

Cosa chiede poi la mozione?

Oltre alla tutela della salute, gli impegni prevedono:

  • La sollecitazione delle autorità competenti per chiedere l’interruzione dell’attività dell’impianto allorquando emergeranno segnali si preoccupazione per la salute;
  • La formalizzazione della proposta del Sindaco di costruire, semmai, un impianto adatto e dimensionato per la sola Provincia di Reggio Emilia (e non dimensionato per rifiuti di oltre tre province).

Precisiamo che il dispositivo del testo approvato recita che gli impegni deliberati ieri sera dovranno essere soddisfatti solo “ove si addivenga alla costruzione dell’impianto”.

In altre parole, fermo restando la preferenza per la non costruzione dell’impianto, qualora la Regione darà l’assenso, allora il Comune si attiverà chiedendo la costruzione di un impianto più piccolo: non si tratta, quindi, di acconsentire la realizzazione di un impianto più piccolo, piuttosto che, se di tale impianto non si può fare a meno, almeno che sia di piccole dimensioni.

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