San Martino in Rio – Durante il mese di agosto appena trascorso il Comune ha pubblicato il Bando di concorso di idee per la progettazione dell’ampliamento del plesso scolastico di via Manicardi con annessa progettazione e ridisegnazione delle aree verdi circostanti.
Analizzando il bando abbiamo riscontrato alcune criticità, anche grazie alle segnalazioni che ci hanno fatto pervenire alcuni professionisti. Abbiamo perciò proposto interpellanza urgente (vedi foto sotto 1), alla quale abbiamo ricevuto risposta qualche giorno fa (vedi foto sotto 2).
In particolare:
- E’ stata indicata e calcolata l’IVA al 21%: ci hanno scritto che la percentuale è un REFUSO ma che il fondo imprevisti ha risorse adeguate per sopperire l’errore. Pronto? E’ dal 1° ottobre 2013 che l’IVA è al 22%!! Fosse solo un errore di battitura, passi… ma addirittura svolgere i calcoli con una percentuale variata da ormai quattro anni? E poi, il fondo Imprevisti, si chiama così proprio perché serve a fronteggiare spese e problematiche che emergono durante le fasi di cantiere in ragione di eventi o situazioni non prevedibili in fase di progettazione. La maggior spesa per l’IVA era ampiamente prevedibile in sede di stesura del bando e perciò è una spesa PREVISTA.
- E’ stata indicata quale riferimento per gli incentivi la legge Merloni: peccato sia stata abrogata dal Decreto legislativo n. 163/2006 e, quest’ultimo, dal successivo Decreto legislativo n. 50/2016. Anche qui ci dicono trattarsi di… un REFUSO che “non cambia la sostanza”! Pronto? Viene citata una legge abrogata da oltre 10 anni!!
- Non sono state richieste indagini geotecniche e geotermiche: qui ci è stato risposto che è in fase di verifica l’utilizzabilità delle indagini geologiche fatte per la zonizzazione sismica. A nostro avviso questo tema andava smarcato con chiarezza prima della pubblicazione del bando e non in un ipotetico futuro. Almeno la possibile spesa sembra (ribadiamo, sembra) essere stata stata prevista. Speriamo!
- Il calcolo del compenso per il professionista (progettazione preliminare e definitiva < 40.000 euro) non pare adeguato ai parametri ministeriali (si veda Decreto Ministeriale del 17.06.2016). Ci è stato risposto che si tratta di una semplice STIMA non definitiva e che dipenderà dallo sviluppo del progetto dello studio che vincerà. Ma se è una stima solamente indicativa e se il valore finale fosse molto più alto, dove si troveranno le risorse per farvi fronte?
Pubblicare un bando con “refusi” che determinano già il ricorso al fondo imprevisti, nonché calcoli solamente estimativi segna, anche questo ed ancora una volta, la differenza tra il FARE ed il tanto auspicato FARE BENE.