San Martino in Rio – In questi giorni abbiamo finalmente potuto osservare, al pari di tutte le persone che hanno deciso di farlo, i progetti che hanno partecipato al concorso di idee per l’ampliamento della scuola primaria di via Manicardi.
Idee in alcuni casi molto originali, belle e funzionali. Grazie a tutti gli studi che hanno partecipato, dando comunque un contributo per rendere il nostro paese più accogliente. Come ovvio, ci siamo poi soffermati sul progetto dichiarato vincitore da un’apposita commissione, creata ad hoc per l’occasione, e ci sono venute spontanee alcune riflessioni che vogliamo condividere con voi.
Il bando del concorso di idee dava come indicazione un totale lavori di € 900.000, cifra individuata come costo massimo dei lavori per l’intero progetto (di cui € 387.000,00 per opere edili, € 198.000,00 per opere strutturali, € 245.000,00 per impianti e € 70.000,00 per le opere a verde). Premettendo che non essendo ancora stata pubblicata la delibera di Giunta per l’approvazione della graduatoria e non avendo ancora a disposizione le relazioni dettagliate, ci basiamo sulle informazioni raccolte alla mostra.
Prima domanda per l’assessore ai lavori pubblici Borri: i costi per portare a compimento l’intero progetto sono ricompresi nella cifra sopra indicata? E’ possibile sapere a quanto ammonta l’investimento complessivo dell’opera prevista dal progetto vincitore? La relazione tecnica che accompagnava il progetto, infatti, prevedeva la realizzazione di tutte le opere progettate in ben 5 stralci, di cui attualmente risultano finanziati solamente i primi due. E tutto il resto
Fino ad oggi, abbiamo sentito il Sindaco dire che nel 2020 tutti i bambini della primaria saranno ospitati nei nuovi locali di via Manicardi.
Essendo a giugno 2018 e non avendo ancora dato il via formale alla progettazione definitiva ed esecutiva, nonchè al processo che porterà all’avvio dei lavori, chiediamo di nuovo all’assessore al lavori pubblici Borri: esattamente nel 2020 cosa sarà pronto? Ipotizziamo che nella migliore delle ipotesi si parli solo delle aule atte a contenere gli studenti del polo di via Rivone. O ci sbagliamo?
E tutto il resto ha delle tempistiche o, come si usa procedere a San Martino, si cominciano i lavori e prima che siano finiti nella loro interezza ci sono già dei danni da recuperare (vedi stadio tanto per intenderci)? Si faranno solo aule, con il rischio di creare una struttura priva di spazi alternativi (laboratori, sale polivalenti ecc) o invece si riuscirà a conciliare entrambe le necessità?
Fino ad oggi, una delle principali richieste avanzate da genitori, alunni e docenti era quella che l’intervento in progettazione prevedesse il collegamento diretto e coperto con i locali mensa. Dal progetto vincente, a differenza di quanto prevedevano la maggior parte degli altri progetti, non risulta accolta questa necessità. Perché?
Insomma, come abbiamo detto e ridetto, ben venga un intervento che metta ordine al disastro in cui le amministrazioni targate PD hanno condotto l’edilizia scolastica locale, ma le domande sopra esposte devono avere rapida risposta. Prima che vengano cominciati lavori e spesi quattrini della collettività, senza il necessario coinvolgimento di chi quei quattrini li deve tirare fuori dalle proprie tasche cioè i sammartinesi.
Tutti i sammartinesi. Non piccoli gruppi invitati secondo le voglie o le ambizioni dell’assessore di turno. La scuola è e sarà un bene di tutti. Non un monumento privato da gestire in semi clandestinità.
Si sono fatte ben 3/4 assemblee pubbliche per via Roma, perché non si possono fare per un investimento di importo ben più alto (quasi un milione) e di forte impatto per la nostra società?
Cosa aspettano i nostri amministratori a raccontarci come intendono gestire dall’inizio alla fine questo intervento? Ancora una volta dovremo accontentarci di veder gestire male e con spreco di risorse l’ennesimo intervento pubblico? O se invece è tutto chiaro, delineato e destinato al successo: perché non lo vogliono raccontare alla cittadinanza?
Come al solito, aspettiamo ….