Per un San Martino migliore

BIOGAS: non saremo vostri complici!

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San Martino in Rio – Riportiamo l’intervento del capogruppo di Alleanza Civica, Luca Villa, a conclusione del dibattito sul tema della costruzione del mega-impianto IREN per il trattamento del FORSU nelle campagne tra Gavassa e Prato.

Signor Sindaco, signori Consiglieri, cari Concittadini, vorrei iniziare la nostra dichiarazione di voto chiarendo e scandendo bene che per tutti noi di Alleanza Civica le volgarità, il turpiloquio e le offese sono da condannare con forza, qualunque ne sia la causa scatenante. E’ un modo di fare che non ci appartiene, non ci è mai appartenuto e mai ci apparterrà. Anzi, semmai lo abbiamo subito, ma non ci siamo abbassati a condividerlo. Su questo punto quindi la nostra solidarietà non è in discussione.

Veniamo invece all’oggetto di questa serata.

Vi siete chiesti come avete gestito questo tema? Vi siete interrogati sugli errori madornali che avete commesso durante tutta la vicenda FORSU? Almeno per un istante vi siete fermati a riflettere? Possibile che non abbiate colto il clima di stanchezza e sfiducia che, non solo a San Martino, alberga nell’animo della gente comune? Possibile che non sappiate cogliere la necessità, che sale da ogni dove, di far recuperare fiducia nelle Istituzioni?

Tutte le Istituzioni!

La vostra parte politica vaneggia a ogni occasione di rischi d’ involuzione autoritaria, di fascismo e follie simili e poi al dunque …? L’impressione è, come sempre, che abbiate agito senza rendervi conto delle conseguenze che sarebbero scaturite dalle vostre decisioni.
Quante volte Sindaco singolarmente, o insieme al consigliere Lusetti, abbiamo chiesto che fosse l’Amministrazione comunale a farsi promotrice di un vero incontro pubblico di confronto e di informazione? Quante volte abbiamo suggerito di organizzare incontri con medici e tecnici per far parlare gli esperti e non le tifoserie dell’una o dell’altra parte?


Perché non avete voluto fare un passo in direzione dei cittadini? Perché?
L’unica risposta è stata quella serata in Sala d’Aragona, dove avete fatto in modo che le cose funzionassero al contrario di quello che era veramente utile. Nessuna formazione. Solo tifo. Poi il nulla.

Avete pensato che potesse bastare dire che il Sindaco che andava alla Conferenza dei servizi si faceva carico di tutti i dubbi, le perplessità e le paure della cittadinanza. E noi continuavamo a dirvi che da un pezzo non funziona più così. I cittadini devono poter parlare, esprimersi vedersi confermati o smentiti in prima persona nelle loro angosce. Più
o meno fondate che siano. Ma in voi non hanno trovato alcuna sponda.
Perché questo è da sempre il vostro modus operandi. Pavoneggiarvi sui social media quando si tratta di coprire una buca per strada, tagliare un tronco o assicurarsi che abbia smesso di piovere … ma quando si tratta di questioni davvero dirimenti per la vita del paese ecco che la vostra trasparenza si fa flebile. Flebile. Sfuggente. Impalpabile.

Ma San Martino non vive solo di buche tappate, pozzanghere asciugate o sale antigelo sparso per strada: i sammartinesi si aspettano e si meritano amministratori che davanti alle scelte dirimenti, come quella odierna, sappiano fare il loro mestiere. Quante volte abbiamo visto spacciare l’ordinaria amministrazione del nostro Comune come interventi straordinari!

No, lo straordinario è proprio questo su cui siamo chiamati a decidere. Lo abbiamo già detto ma lo ripetiamo: è troppo facile lasciare che escano titoli di giornale nei quali si dice che il Sindaco di San Martino è contrario a un maxi impianto e poi qualche settimana dopo pretendere che tutti siano contenti di vedere lo stesso Sindaco felice e sorridente al tavolo dove si sigla l’accordo per la costruzione dello stesso maxi impianto.
Era troppo scomodo fare un comunicato stampa? Era troppo impegnativo usare uno dei soliti social per specificare meglio il senso dell’intervista? Si sarebbe fatta un’ opera di trasparenza e di chiarezza. E si sarebbe disinnescata una mina. Ma come al solito nulla.


In questa vicenda il nostro Comune era il classico vaso di coccio in mezzo a vasi di pietra. Eravamo i più piccoli, quelli con meno peso specifico, quelli che alla fine forse avrebbero dovuto piegarsi al volere di altri. Ma proprio per questo eravamo quelli con i più grandi spazi di manovra. Davanti a noi si spalancavano praterie per gestire al meglio la questione: si poteva chiedere una perizia indipendente, si poteva chiedere un incontro pubblico con i tecnici del ministero, si poteva chiedere un parere alla Commissione Europea che ha un centro di ricerca che si occupa di queste tematiche e che viene pagato dai soldi di tutti noi.

Potevate far si che la nostra Amministrazione spiccasse per trasparenza e capacità di confronto. Avremmo potuto contattare ricercatori universitari indipendenti e commissionare loro uno studio o qualche analisi, magari impegnando quelle risorse economiche usate per attaccare i codici a barre agli alberi che circondano la Rocca: quello si che sarebbe stato un buon investimento per salute e ambiente.
Ma voi siete i soliti ambientalisti “à la carte”, pronti a sottoscrivere fiumi di impegni generici, ma al lato pratico mostrate il vostro vero volto. Potevate far sì che la nostra Amministrazione spiccasse per trasparenza e capacità di confronto. Potevamo ergerci a modello.

Avreste dovuto e potuto essere quelli che tenevano le fila di un dialogo costruttivo tra le parti, nella consapevolezza che in ultima istanza altri avrebbero potuto passare sopra ai nostri desiderata. E invece il vostro modo di fare ha generato solo confusione. Il risultato peggiore possibile.

Non è poi commentabile ulteriormente il sotterfugio dell’autolimitazione dell’impianto. E’ la classica toppa peggiore del buco. E’ la certificazione di una presa in giro. Se si fa un investimento da 100 non è credibile che si usi per 80. Prima o poi lo si userà a 100. In un modo o nell’altro. Con i rifiuti che arriveranno da una parte o dall’altra del Belpaese.
Piaccia ai signori sindaci o non piaccia ai signori sindaci. Che nel frattempo non saranno più quelli attualmente in carica e quindi non potranno far altro che ringraziare i loro predecessori e ingoiare il rospo. Insieme a tutti i concittadini.

Con buona pace dell’incredibile documento firmato, guarda caso solo da alcuni sindaci della Provincia (è finito il tempo dell’unanimità obbligata eh…), che dichiara testualmente: “Non si può pensare infatti che ai propri rifiuti, seppur raccolti in maniera differenziata, debba pensare qualcun altro. Non è né serio né sostenibile”.

Ecco Sindaco, quando l’impianto marcerà a regime, e lo sapete bene che prima o poi succederà, e il gap non sarà colmabile dai rifiuti di Reggio e Parma, che lettura dovremo dare di questo bel documentino firmato dai suoi sodali in fascia tricolore? A chi chiederemo conto?


Sappiamo bene che il problema della gestione dei rifiuti è qualcosa di vero e concreto. E’ un tema che va governato e proprio per la delicatezza delle implicazioni che comporta necessiterebbe trasparenza e buonsenso. Doti che purtroppo da anni, sulla materia, abbiamo visto svanire. Con costi sempre più alti per la collettività a fronte di scelte ballerine come ad esempio sulla raccolta carta: campane … poi porta a porta …. poi di nuovo campane …. Balletti che lasciano in testa un’unica impressione: si cerca l’interesse di qualcuno e stop. La vicenda dell’impianto FORSU non fa altro che proseguire in questo triste filone.

In conclusione: avete fallito.

All’ ennesima prova a cui eravate chiamati a dare esempio di buona e trasparente amministrazione siete mancati all’appuntamento. Ma questa volta l’approssimazione con cui vi siete mossi non è passata inosservata e sotto silenzio. Votatevi il vostro impianto e assumetevi le responsabilità di quello che fate.

Anche questa volta, più convintamente che mai, non saremo vostri complici.

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