Per un San Martino migliore

Nuovo “bosco urbano” ai laghetti: qualcosa non quadra

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San Martino in Rio – Durante l’ultimo Consiglio Comunale abbiamo saputo che nel corso del 2021 è stato necessario ricorrere più volte ad annaffiature delle oltre 500 piante (tra alberi e arbusti) del famoso nuovo bosco urbano di fianco ai laghetti, ancora da inaugurare in pompa magna come da miglior tradizione. Si tratta di annaffiature (svolte 1 volta a luglio, 1 ad agosto e 1 a settembre), appaltate ad una ditta esterna per circa 4.000 euro.

bosco

Ma come? Il Sindaco ci aveva spiegato che il bosco urbano non aveva bisogno di annaffiature perché si autoalimenta.

Ma è veramente così? A questa domanda risponde un esperto da noi interpellato: “Un bosco è autonomo quando le piante, raggiunta una certa dimensione, garantiscono un ombreggiamento del terreno in modo da trattenere umidità. Questa servirà alle nuove piante nate dai semi delle precedenti di crescere e dare un “ricambio” alle piante adulte.


Quindi per formare un bosco urbano devo prevedere l’irrigazione?
Assolutamente SI! Almeno per i primi 2/3 anni è necessario garantire la giusta umidità al terreno, soprattutto perché ormai le piogge hanno una distribuzione molto irregolare durante l’anno e ultimamente assistiamo a primavere poco piovose, momento in cui le piante lavorano di più. Non è necessario creare un sistema automatico ma in fase di realizzazione è FONDAMENTALE organizzare la gestione dei primi anni di vita del bosco, con irrigazioni mirate.”


Quali sono i rischi di una inadeguata irrigazione?

“In questo bosco urbano sono state messe a dimora piante con zolle dalle dimensioni importanti: queste impiegheranno almeno un paio di anni per recuperare le radici tagliate in vivaio e se manca l’acqua rischierebbero di non germogliare o di seccare appena dopo la ripresa vegetativa.”

bosco urbano

In tutta questa situazione già tecnicamente controversa, ciò che non quadra dal punto di vista amministrativo, però, è il perché si sia dovuto ricorrere a ditte terze.

Se andiamo a vedere il capitolato (ossia il documento di gara d’appalto indicante le prestazioni a carico dell’appaltatore) si legge che: “È compreso l’obbligo, in capo all’impresa, di cure colturali, irrigazione e garanzia di attecchimento alberi e cespugli per anni 2 dalla data di fine lavori” (art. 2.6.9 e 5.4.2 del capitolato).


Pochi, tanti, troppi i 4.000,00 euro spesi…? Dovrebbero essere zero!!

Per due anni dalla realizzazione (quindi fino all’estate 2023) il Comune non dovrebbe infatti spendere nulla, perché l’annaffiatura (e tutto quanto concerne al corretto attecchimento degli alberi e arbusti) è in carico alla ditta che ha vinto l’appalto.
L’ennesima iniziativa senza dubbio importante, soprattutto per la tutela della biodiversità, che senza adeguata visione del futuro, rischia di diventare l’ennesimo spreco di risorse e fondi pubblici.
L’assessore al bilancio Ferrari ha detto che le spese stanno aumentando per tutti e anche per il Comune e quindi non ha garantito che nel 2022 le tasse comunali non aumenteranno: ecco, prima di chiedere soldi in più ai sammartinesi bisognerebbe spendere bene e con attenzione quelli che già sono nelle casse comunali.

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Pedonale
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