San Martino in Rio – Lettera aperta al Sindaco:
Caro Sindaco, se c’è una cosa sulla quale abbiamo dissentito nella gestione da Lei attuata della crisi Covid-19, è la comunicazione. Lo abbiamo fatto presente sommessamente già durante i nostri incontri settimanali, ma purtroppo dobbiamo constatare che non si fanno passi avanti.
Cosa non ci è piaciuto? Facciamo un rapido elenco:
- Il fatto che il Suo profilo personale Facebook si sia trasformata nell’organo di comunicazione ufficiale dell’Amministrazione: così, per avere le notizie e aggiornamenti ufficiali sulla crisi, si doveva navigare necessariamente (e forse volutamente?! Mah…) tra foto opportunity con il politico amico di turno (Bonaccini e Pizzarotti non importa, tutto fa
brodo) piuttosto che tra comunicazioni private tipiche dell’uso amicale del social network. - La trasformazione della pagina facebbook “Sei di San Martino se” in un organo di propaganda diretto: ma, attenzione, non della sua Amministrazione comunale ma esclusivamente della Sua persona. E così, dove i commenti erano a favore, allora erano tutti leciti, mentre alla alle voci discordanti o lecitamente critiche scattava la censura o il blocco dei commenti.
- Lo stato di semi abbandono del sito internet comunale dove le notizie circolavano poche e con un ritardo imbarazzante (avevate mai letto prima, sul sito comunale, della possibilità di fare spesa anche a Correggio?). Non tutti hanno Facebook, mentre quasi tutti hanno internet e meritano quindi pare sollecitudine: forse che si volesse fare propaganda politica con il profilo personale Facebook, cosa che non sarebbe riuscita con il sito internet comunale? Mah… ai posteri l’ardua sentenza.
- Anche i toni e i contenuti ci hanno visto spesso in disaccordo. Tralasciamo il mero dettato di numeri forniti da altre strutture, numeri che sappiamo benissimo essere ampiamente lontani dalla realtà (perlomeno talvolta) anche nel nostro contesto locale, come si evidenzia dal dato dei deceduti del primo quadrimestre.
- Ma quello che propio ci ha lasciato basiti è stato l’utilizzo dello strumento come amplificatore delle incertezze e indecisioni dell’Amministarzione. Si rileggano certi post e si capirà di cosa parliamo. Ad una cittadinanza, infatti, preoccupata e nel delirio di informazioni che giravano per ogni dove, non si può diffondere che “la giunta deve pensare come fare”: le notizie si fanno quando le decisioni sono state prese e le informazioni da dare possono così essere chiare.
- Ma il punto più basso è quello raggiunto oggi: Lei manda alla stampa un comunicato per diffidare l’autore di un post su Facebook. Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Non si può fare l’amicone (W Samma! …Stasera sto un po’ con voi …) per raccogliere i peana e poi diventare sarcastico o, peggio ancora, passare alle minacce a mezzo stampa quando qualcuno si pone in atteggiamento critico.
L’uso dei social, se lo si vuole usare massicciamente come fa Lei uscendo ampiamente dalla comunicazione meramente istituzionale, comporta regole di condotta che non possono essere ignorate. Soprattutto quando di occupa un ruolo istituzionale.