San Martino in Rio – In seguito agli articoli pubblicati domenica scorsa, 29/04/2018, comunichiamo quanto segue:
- Sorteggio: il sorteggio ha fatto sì che solo 10 studi potessero partecipare al concorso. Sebbene sia una procedura consentita, ribadiamo che un concorso in due fasi, col passaggio alla fase finale dei 10 progetti migliori, avrebbe rappresentato un strumento migliore per garantire la concorrenza delle idee. Non riusciamo pertanto a comprendere in che modo questa procedura possa essere considerata “innovativa”.
- Sul fatto poi che venga definita “partecipata”, ricordiamo che la legge regionale 3/2010 sulla Partecipazione prevede all’art. 16 che “Il processo partecipativo si deve concludere con l’approvazione da parte dell’ente responsabile di un documento conclusivo che dà atto del processo partecipativo seguito e della proposta partecipata, validata da parte del tecnico di garanzia, oppure della non validazione del processo da parte del tecnico di garanzia stesso, cui segue la revoca dei contributi concessi, qualora utilizzati in maniera difforme rispetto al progetto approvato”. Se per partecipazione intendiamo che “se n’è parlato un po’ di qua e un po’ di là” allora siamo d’accordo: è stata una procedura partecipata. Se invece per partecipazione si intende un coinvolgimento organizzato della cittadinanza o quanto meno un aggiornamento costante sullo stato lavori, beh allora sfidiamo l’Amministrazione a dimostrare cosa hanno fatto. Intanto lo anticipiamo noi: NULLA! Per loro “partecipazione” si sintetizza in un dialogo con poche persone alle quali dire e non dire, fare e disfare. Si guardano bene dal condividere con la cittadinanza … ne avrebbero avute di cose da spiegare in questi mesi. Eppure il 1.200.000€ lo pagheremo tutti. Nessuno escluso.
- Sempre sulla questione sorteggio siamo però perplessi. La procedura era stata sospesa a pochi giorni dall’esecuzione dello stesso (poi revocata con determina 434 del 16 dicembre 2017). A noi non risulta effettuato un ulteriore sorteggio, bensì esclusivamente indetta una procedura rivolta unicamente a 10 studi, non pubblicata sul sito del comune ma consultabile sul sito dei periti industriali e periti industriali laureati di Reggio Emilia.
Detto questo, anche noi teniamo al fatto che la nuova scuola veda la luce. Riteniamo tuttavia che sia importante garantire che la procedura sia inattaccabile e il più possibile immune da eventuali ricorsi: in primo luogo a tutela della cittadinanza ma anche a tutela di chi investe per partecipare a concorsi: lavorare nella progettazione è un mestiere sempre più complesso che comporta spesso grandi sacrifici da parte di chi vi opera.
Ps: nuovamente negli articoli si parla di lavori finiti e strutture pronte per l’anno scolastico 2020/2021. Visti i precedenti (ricordiamo che ci è stato detto in Consiglio Comunale che se noi crediamo ai giornali il problema è nostro) può cortesemente dirci il Sindaco se la data è anche in questo caso frutto di invenzione giornalistica o se invece è un impegno solenne preso da lui?