Per un San Martino migliore

Dichiarazione di voto sul bilancio preventivo

San Martino in Rio – Quando nella seduta inaugurale di legislatura dello scorso giugno, vi abbiamo detto che questa Giunta e questa Maggioranza rappresentano la conservazione, alcuni di voi hanno storto il naso o addirittura si sono proprio offesi; oggi, a nove mesi di distanza, ed avendo tra le mani il primo vero atto politico pesante della vostra amministrazione, non possiamo che dire di essere stati facili profeti di quel che effettivamente poi si è verificato.

I numeri dicono che il nostro Comune, da un mero punto di vista finanziario sia chiaro, scoppia di salute. Gli interessi passivi sono minimi, avendo una situazione debitoria quasi irrisoria; lo smaltimento dei debiti commerciali, al pari dello smaltimento dei debiti verso altri enti, avviene in tempi estremamente rapidi. Le spese rigide quali personale e disavanzi sono contenute.

E’ tutto oro dunque quello che luccica?

NO, ancora una volta manca il grande capitolo del coraggio. Il bilancio che ci presentate è legnoso, antico, dominato dalla paura del futuro. Non si respira aria di investimenti, non c’è la minima percezione del rischio sano. Che non vuol dire buttare i soldi dei contribuenti dalla finestra, ma vuol dire non nascondersi davanti alle sfide del futuro.

Il paese, lo sapete, lo sappiamo tutti, benissimo, ha subito colpi micidiali dalla crisi. Ce lo siamo detti ripetutamente in quest’aula. Ed è proprio a causa di questi colpi che tanti guardano a voi per veder arrivare un raggio di sole.
A voi che avete le chiavi, non onnipotenti, ma sicuramente utili per provare ad aprire qualche porta. Per lanciare qualche sfida al futuro. E’ facile sparare sui burocrati di Brussel, come già fanno i politici romani e non solo, accusandoli di essere attenti solo al rigore mentre la crisi morde ovunque. Voi di diverso cosa fate? Quali iniziative di rottura o semplicemente di speranza avete progettato e state portando avanti?

A leggere le vostre relazioni al DUP non si percepisce speranza ma solo attesa e ripiego. Alcuni esempi?

  1. Urbanistica: per tutta la legislatura passata ci siamo sentiti ripetere che il Piano Strutturale Comunale era allo studio con Correggio e Rio Saliceto; adesso, incredibilmente, ci dite che: “fermo tutto il lavoro di analisi ricognitiva sul territorio e gran parte di quanto svolto con la definizione ed approvazione del progetto preliminare … dovrà essere abbandonato e sostituito con il futuro Piano Urbanistico Generale che la Regione Emilia Romagna introduce come lo strumento di pianificazione che ogni Comune dovrà predisporre, con riferimento al proprio territorio, per delineare le invarianze strutturali e le scelte strategiche di assetto e sviluppo urbano di propria competenza”.
    Cari amici, concittadini, da solo questo passaggio è paradigmatico del vuoto entro il quale si muove la classe politica che domina da sempre la scena amministrativa dei nostri territori. Dopo 5 anni, non 5 giorni, non 5 mesi, ma 5 anni di riflessione sul PSC ci vengono a dire che devono accantonare tutto perché i loro amici in Regione hanno cambiato idea. E la cosa drammaticamente buffa è che parlano di scelte strategiche. Io dico che quel che c’era di strategico in questo oceano di immobilismo è già scappato, svanito, evaporato.
  2. Verde, Parchi Giardini: lo dichiarate subito “lo scopo prioritario dell’attività verde pubblico è il mantenimento in buone condizioni di decoro dei parchi, dei giardini pubblici e dei parchi scolastici …”, ecco per voi tutto si esaurisce nel fatidico mantenimento. Che poi uno dice, vi riuscisse quello, sarebbe già un bel risultato e invece siamo da tutt’altra parte indirizzati.
    Vi invitiamo di nuovo: coraggio!! Osate nuove strade, pensate in grande. Per ripiegare, per accontentarsi, per mantenere, si fa sempre in tempo. Su questo tema comunque vi anticipo che a breve porteremo in consiglio le nostre proposte e vedremo cosa ci direte in merito.
  3. Interventi per l’infanzia e i minori e per asili nidi: molto interessante ed istruttiva la relazione totalmente incentrata sul progetto pedagogico che sta alla base del lavoro svolto con i bambini. Ma francamente, in questo contesto, ci saremmo aspettati un po’ più di concretezza circa gli spazi e il contesto nel quale l’Amministrazione pensa di poter mettere in pratica tale progettualità.
    Perché in aula ci vanno bambini ed insegnanti, che necessitano di strutture, spazi e strumenti adeguati ed al passo con i tempi. Non teoria. Quella la sanno studiare e poi applicare gli insegnanti. Crede questa Amministrazione che l’investimento per le nuove generazioni sia da mettere ai primissimi posti nell’agenda di governo della legislatura? Se lo crede, perché non mette nero su bianco come intende dimostrare questa priorità?
  4. Chiudo il mio intervento parlando di commercio. Su questo tema ci siamo già confrontati in quest’aula qualche mese fa, discutendo la nostra proposta di incentivo ai commercianti penalizzati dai lavori su via Roma. Ma già dalla campagna elettorale era emerso come, per tutti le liste, la necessità di rianimare il commercio in paese fosse una assoluta urgenza. Ribadiamo che il pensare di raggiungere questo obiettivo limitandosi a sottoscrivere convenzioni con Agrifidi o Unifidi è una pia illusione.
    Serve, o almeno si può avere la speranza che possa servire molto di più, mettere in pista un radicale pacchetto di incentivi e sgravi, abbinati ad un concreto supporto tecnico operativo da parte della struttura comunale da offrire ai coraggiosi che si sentissero di investire in nuove attività in paese.
    Si tratta di scelte che sicuramente peserebbero sulle casse del Comune ma che avrebbero il duplice scopo di dare un forte segnale politico di vicinanza dell’Amministrazione alla categoria e contemporaneamente armare la stessa di un formidabile strumento di “propaganda” da spendere anche sui territori limitrofi, per attirare sulla piazza giovani e non, disposti a mettersi in gioco. Propagandare la possibilità di accedere a finanziamenti e poi lasciare soli i possibili imprenditori, per noi è una strada destinata all’insuccesso.

Per questo e per tutti i punti elencati in precedenza, il nostro voto è fermamente e convintamente contrario.

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