San Martino in Rio – Abbiamo appreso dalle pagine dell’ultimo numero de “L’Informatore” la paternale che la Maggioranza ci ha propinato su come ci si deve comportare in Consiglio comunale. In primo luogo, ci viene detto che abbiamo un “atteggiamento arrogante e di inconcludente irruenza”, poi c’è la lezione sul fatto che è compito di chi non governa “creare le condizioni di dialogo e ascolto”, si prosegue con il fatto che indugiamo “in un forsennato protagonismo polemico” e si evidenzia che siamo “accecati dalla delusione dei risultati elettorali”. La chiusa è più sobriamente indirizzata a sottolineare che viviamo “in un continuo stato maltolto perenne e nella convinzione di aver subito la più infamante lesa maestà che fa cadere in un atteggiamento di critica chiuso, aprioristico e velenoso ….”Perbacco! Tutto qui?
Facciamo qualche passo indietro e rileggiamo dai verbali dei Consigli comunali svolti finora:
- Seduta inaugurale del 23/06: “Su Luca, cosa devo dire su Luca? Luca, voglio dire, è ancora in campagna elettorale. La campagna elettorale è finita, deve metterselo in testa … è inutile con questa spocchia che vuol tirar fuori tutte le volte …”. Se è la seduta inaugurale, che senso ha parlare di tutte le volte? Siamo forse di fronte a qualcuno leggermente prevenuto?
- Seduta del 14/07: in merito all’odg presentato da noi di Alleanza Civica sul Progetto Gemma viene dichiarato un voto contrario, in precedenza dichiarato di astensione, in quanto chi ha difeso l’ordine del giorno, ha parlato con un atteggiamento da “Unto del Signore”. Quindi è sgradito non solo il contenuto, ma anche la forma … pregasi provvedere!
- Seduta del 16/11: nel corso della discussione su di un ordine del giorno sul tema Encor presentato da Alleanza Civica e Progetto San Martino, ci viene detto “Queste qui son cose fatte per ostruzionismo, come lo è anche, finché ci sono, finiamo la storia dell’abuso dell’accesso agli atti, perché è giusto, è un tuo diritto, Maura, non ti voglio togliere quello, però il ricorso, come spesso fate all’accesso agli atti, ingolfa gli uffici comunali che poi alla fine fanno fatica a fare quello che dovrebbero fare”. Bisogna stare zitti in Consiglio e fermi fuori. In altri tempi si sarebbe detto: non disturbare il manovratore. A quel punto, immaginiamo, saremmo l’opposizione ideale in tutto il mondo.
- Seduta del 29/11: discussione sul tema Farmacia privata nei locali di via Rivone, ci viene detto dall’Assessore: “Una cosa rapidissima. Ci tengo a dichiararlo che la scelta delle parole utilizzate sull’interpellanza per riportare le mie comunicazioni contengono, a mio avviso, delle sfumature e delle inesattezze che mi costringono a dichiarare che non mi rappresentano totalmente, ho finito”. A seguito di questa affermazione viene chiesto quali parti e quali parole non permettono all’Assessore di riconoscersi in quanto detto; l’Assessore rifiuta di rispondere.
Qui siamo alla sublimazione assoluta del concetto di confronto, a noi fanno la lezioncina sul come e quando parlare, poi a domanda lecita di chiarimento, si ammutoliscono. E deve andar bene così. Questa è una sommaria sintesi di quanto avviene in Consiglio visto dalla nostra parte.
Ora, è chiaro che non abbiamo la presunzione di non aver mai commesso errori, ci mancherebbe. Ma è dalla seduta inaugurale che dalla maggioranza pretendono di farci la morale. No, non funziona e non funzionerà così. Almeno fino a quando troppo grande rimarrà la distanza tra predicare e razzolare.