Per un San Martino migliore

La violenza non ha colore

Calm vs Panic signs with blurred beach background

San Martino in Rio – Il capogruppo di Alleanza Civica, Luca Villa, interviene in merito all’OdG presentato durante l’ultimo consiglio comunale sull’aggressione di cui sono stati vittime alcuni studenti fiorentini.

In Italia non c’è nessuna emergenza democratica. Nessuna!

E questo concetto va ribadito con estrema forza. Sostenere il contrario, come nemmeno tanto velatamente sostiene questo ordine del giorno, o le tante troppe strumentali dichiarazioni che sentiamo fare, anche nel nostro San Martino, non sappiamo a quale scopo serve.

Quello che possiamo constatare è che porta sicuramente ad agitare gli animi, la sospettosità, lo spirito di rivalsa e perché no anche un inaccettabile odio tra le parti che, a nostro pare, è quanto di più inutile e dannoso posso capitare alla nostra patria che già tante difficoltà reali e concrete deve affrontare.

Non c’è nessuna esigenza di soffiare sul fuoco.

L’emergenza democratica l’abbiamo vissuta nel primo dopoguerra, quando si sono scontrati due mondi diametralmente opposti. Da una parte le forze democratiche capitanate dalla Democrazia Cristiana e dall’altra quel Partito Comunista la cui eventuale e per fortuna non avvenuta vittoria, la storia insegna, ci avrebbe portato povertà economica e spirituale.

Ci sarebbe stato ben poco da festeggiare il 25 aprile 1945 se poi non ci fosse stato il 18 aprile 1948, sarebbe bene ricordarlo sempre.

Emergenza democratica l’abbiamo vissuta negli anni ’70 quando un insensato odio ideologico rosso e nero lascia morti e disperazione in giro per la penisola.

Emergenza democratica è stata la guerra di mafia degli anni ’90.

Queste erano emergenze. E il nostro Stato ha sempre dimostrato di saperle affrontare, vincere e superare.

Gridare al lupo al lupo quando il lupo non c’è, può servire a raggranellare qualche voto in più, come abbiamo visto anche a San Martino, ma genera un clima per cui quando, Dio non voglia, il lupo verrà nessuno lo saprà riconoscere.

Noi, a differenza di tanti, non facciamo nessuna distinzione nei confronti della violenza. Mai.

Lo abbiamo già detto in altre occasioni: uno schiaffo è uno schiaffo sempre, a prescindere da chi lo da e da chi lo riceve. Non abbiamo nessuna difficoltà a condannare la violenza. Per questo altrettanto fermamente e convintamente non ci piegheremo mai a dichiarazioni di condanna pretestuose e di parte.

Nel 2007 vi ricordate quando fu impedito a Papa Benedetto XVI di parlare alla Sapienza di Roma? Ricordate la lettera di protesta di 67 docenti su 4.500, ricordate gli studenti che, partendo da quella lettera, arrivarono ad occupare il senato accademico costringendo il Papa a rinunciare all’invito? Da che parte stavano quegli studenti? Erano per la democrazia o contro di essa?

In tempi più recenti, ricordate ad ottobre dello scorso anno quando un gruppo di studenti cercò di fare irruzione in una sala, sempre della Sapienza, per impedire lo svolgimento di un convegno a cui doveva partecipare il giornalista Capezzone con un senatore di Fratelli d’Italia?

Vi ricordate ad ottobre 2022 a Bologna quel gruppo di ragazzi che accerchia, insulta e minaccia il banchetto elettorale di Fratelli d’Italia? E a settembre, a Milano, quando un gruppetto di incappucciati al grido di “fascisti di merda” ha assaltato un banchetto di FDI mandando tutto all’aria? E cosa dire di quei sinceri democratici che alla Fiera del libro di Torino, pochi giorni fa, hanno impedito di parlare al ministro Roccella?

Seguendo la logica di questo ordine del giorno cosa dovremmo pensare? Ve lo chiedo, cosa dovremmo dire o fare se ci incamminassimo lungo il sentiero che provate a tracciare?

No, non vi seguiamo. Restiamo contro ogni tipo di violenza, che per noi deve essere censurata sempre e comunque e non in base al presunto colore che la contraddistingue.

Ma a differenza vostra, crediamo in uno Stato che, come ha saputo fare da settant’anni ad oggi, non capitolerà per colpa di qualche imbecille, presunto rosso o presunto nero che sia.

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