San Martino in Rio – Abbiamo appreso anche noi nella serata di giovedì scorso, 27 settembre, delle iniziative proposte dall’Amministrazione Comunale circa il progetto di impianto di trattamento FORSU proposto da Iren ed in corso di procedimento autorizzatorio.
Durante la commissione comunale pubblica di venerdì 14 settembre scorso avevamo capito, con ragionevole grado di certezza, che il Sindaco si era impegnato ad organizzare ben due assemblee pubbliche in cui avrebbero potuto esprimersi le varie voci in merito al progetto. Inutile dire che avevamo accolto di buon grado tale proposta, quale concreta possibilità di offrire alla cittadinanza occasioni di confronto tra tecnici sui vari aspetti (sanitario, ambientale, di traffico, ecc), nonché della possibilità di fare domande.
Ebbene, a due settimane di distanze il programma di informazione alla cittadinanza viene stravolto da una gita scolastica in Trentino con tanto di pranzo in compagnia. Secondo appuntamento è invece un incontro pubblico sul tema dei rifiuti, senza alcuna specificazione di chi interverrà.
Non possiamo che registrare una totale differenza da quanto preannunciato e quanto invece concretamente messo sul piatto; il tutto con evidente penalizzazione dell’informazione alla cittadinanza. Ciò che crediamo davvero importante ora è anzitutto un confronto sano, leale e sincero tra proponente ed esperti, così da poter assumere una valutazione critica e non ideologicamente predeterminata in merito all’impianto in progetto.
Salvo che in gita ci siano anche medici, ingegneri ambientali e civili, ci chiediamo quale effettiva occasione di confronto se ne potrà trarre, se non la mera visita ad un impianto di trattamento della FORSU analogo, ma non uguale, a quello progettato.
Durante la commissione dello scorso venerdì 14 settembre avevamo chiesto al tecnico di Iren di dirci con chiarezza l’eventuale danno alla salute che l’impianto potrebbe creare. Con tono sarcastico e sfoggio di scaltrezza, un membro della giunta ci aveva sottolineato che con tale domanda avevamo chiesto all’oste se il vino era buono.
Deve evidentemente essere logico per i nostri amministratori pensare che sia sufficiente guardare la cantina di Trento per capire se sarà buono il vino di Reggio. Allegria!