San Martino in Rio – Come sempre sono stati citati tutti: da Seneca a Protagora con l’immancabile Cicerone in versione ventenne, senza dimenticare una scontatissima menzione alla polis …. Esaurita la parte “perché non so se avete fatto studi classici (Cit.)” ecco che cosa ci lascia la serata di ieri, dedicata alla presentazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi.
Un progetto presentato come inclusivo, frutto di un percorso condiviso e coinvolgente per bimbi e ragazzi, al lato pratico presenta ombre che neanche i relatori riescono a dissipare.
Con i dati forniti durante la serata si prospettano 4/5 liste composte da 20/25 ragazzini che verranno chiamati ad eleggere una lista che fornirà solo 13 consiglieri.
Le modalità indicate per scegliere i consiglieri ed escludere gli altri ragazzi che partecipano alla costituzione e concorrono alla vittoria della propria lista restano senza risposte: quali criteri verranno usati per designare i “prescelti”? Come reagiranno i bimbi che, per forza di cose, verranno esclusi, nonostante l’impegno profuso per far vincere la propria lista? Come spiegheranno ai ragazzini che “i grandi” hanno fatto una classifica e chi, dal 14esimo in poi, non sarà mai consigliere?……
Tante domande, zero risposte, complimenti per la preparazione!
Ma questa è solo la più eclatante delle anomalie emerse durante la serata:
- Il Consiglio comunale è stato chiamato a votare un regolamento del progetto consiglio comunale dei ragazzi che, durante la presentazione alla cittadinanza, l’assessore comunica essere diventato carta straccia. Quindi? Si torna in Consiglio o se va bene all’assessore va bene a tutti? (Lo chiediamo per un amico)
- Durante il dibattito nell’aula del Consiglio, le opposizioni avevano avanzato una serie di perplessità sul progetto che la maggioranza non volle nemmeno prendere in considerazione, uscendo con la famosa frase dell’assessore “intanto cominciamo poi vi diremo come vanno le cose”. Ieri sera, ai genitori è stato esposto un progetto totalmente diverso rispetto all’originale e, guarda caso, togliendo quelle parti che avevano suscitato le nostre perplessità… Cosa dobbiamo pensare?
- E’ stato detto che il progetto nasce per coinvolgere anche i ragazzi più timidi; ci auguriamo che questo percorso li aiuti nel relazionarsi con gli altri e aumentare la loro autostima… Dalle premesse, qualche timore sorge spontaneo.
- Il progetto punta sulla collaborazione che impegnerà non poco anche l’Istituto comprensivo. È mai possibile che nella serata di presentazione la dirigente non si faccia nemmeno vedere?
- Trattandosi di un progetto extracurricolare non sarebbe stato necessario il consenso preventivo dei genitori? Perché si è esposto il progetto prima ai ragazzi e solo dopo ai genitori, il cui consenso è fondamentale? Se parliamo di educazione civica sarebbe opportuno uniformare i comportamenti… O no?
Sul fatto che poi “tutor” del progetto debba essere la solita cooperativa che ormai tutto gestisce in ambito scuola-cultura-tempo libero, non stiamo nemmeno a commentare.
E’ un peccato che un progetto così interessante e potenzialmente utile in chiave di formazione civica per i nostri ragazzi, venga svilito da questo cronico pressappochismo dell’amministrazione comunale.